Il progetto di ricerca ‘Visioni criminali dall’antico: crimini e pene nello specchio della letteratura tra esperienze e deformazioni‘ (finanziato dal MIUR – Bando Prin 2017) è un censimento critico dei contesti relativi al diritto penale romano (anche in collegamento con altre esperienze del mondo antico), in una serie di fonti o tipologie letterarie, con l’estrapolazione di una casistica individuata in primo luogo così come la fonte la trasmette, per poi sviluppare il necessario commento storico-giuridico e mettere a sistema quanto già noto sulla vita quotidiana criminale nel mondo romano (e non solo). Si intende, in questo modo, anche portare un contributo più generale all’inquadramento e alla definizione del diritto penale antico, a partire da quello romano.
Rispetto alle attuali tendenze relative allo studio del cd. diritto penale antico, l’idea-base del Progetto è innestare la ricerca sulle diverse ‘visioni’ del diritto e della repressione criminale nel mondo antico, intese come relazioni ‘vive’ di una prassi che si formò nel contrasto tra esercizio della forza e aneliti di libertà, costruendo così, nella storia, i delicati instabili equilibri tipici di ogni ordinamento penale.
Questa ricerca vuole ottenere un risultato in parte diverso da quelli raggiunti attraverso il consueto metodo di lavoro giusantichistico, grazie al ricorso ad una prospettiva alternativa a quella tradizionale. Pertanto, si opera anche dando l’opportuna rilevanza e centralità a una serie di testi fino ad ora trascurati, marginalizzati o usati solo come ‘supporto’ di un discorso assato su un astratto inquadramento dogmatico del diritto penale antico.
Anche la disseminazione dei prodotti della ricerca si avvale – oltre a quelle tradizionali – di modalità innovative di diffusione, che permettano un migliore confronto con la comunità scientifica internazionale.
L’indagine sta comportando un significativo avanzamento della ricerca: a) nella conoscenza specifica di autori e generi studiati; b) nella considerazione della diffusione della cultura giuridica nel mondo antico negli scrittori non giuristi; c) nella valutazione della diversità e peculiarità delle rappresentazioni letterarie delle fattispecie legate al crimine e alla sua punizione; d) nella riflessione sulle cause delle differenti ‘visioni’ criminali, tra testi tecnici e atecnici e altre tipologie di fonti.